Percezione Visiva
Colori e potere risolutivo
I colori si possono creare in modi diversi.
La prima distinzione è tra Sintesi additiva di Colori luce e Sintesi Sottrattiva di Colori materia
In entrambi i casi ci sono due possibilità per ottenere un nuovo colore:
- Per ACCOSTAMENTO di colori
- Per SOVRAPPOSIZIONE di colori
Anche lo schermo lavora con colori luce ma non è in grado di sovrapporli. Cerca invece di simularli illuminando con diversa intensità minuscoli pixel adiacenti tra loro.
Trattandosi di punti estremamente piccoli, risultano inferiori al potere dei risoluzione dei nostri occhi e non vengono percepiti come singoli punti ma fusi in un colore misto
Le tecniche di produzione del colore – che si tratti di monitor o di stampa – funzionano secondo il principio del mosaico: da vicino si riconoscono i singoli tasselli, ma a distanza gli elementi colorati si fondono e creano superfici omogenee
Gli artisti che adottano la tecnica del pointillisme sfruttano proprio questo fenomeno.
Si opera una sintesi sottrattiva tramite sovrapposizione di colori quando, per esempio:
- Si dispongono pellicole colore una sull’altra
- Nell’acquerello con le tecniche di velatura
Anche la mescolanza di colori pigmento le dobbiamo immaginare più come un mix di elementi cromatici disposti uno accanto all’altro piuttosto che un nuovo pigmento.
LA VISTA DI UN NUOVO COLORE E’ SOLO UNA NOSTRA IMPRESSIONE
Nella sua Teoria del Colore Harald Kupper spiega le sensazioni cromatiche sulla base dei tre colori fondamentali rosso, verde e blu (visione tricromatica).
Atri esperti sono convinti che le informazioni raccolte a livello tricromatico vengono tradotte all’interno dell’occhio nei quattro colori della teoria degli opponenti e inviate poi ai centri visivi del cervello
Colore Luce e Colore Materia

Colore Luce e Materia
Colore Luce per accostamento

Colore Luce per accostamento
Colore Materia per mescolamento

Colore materia per mescolamento
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Retinatura
Nei processi di stampa ci si avvale di una combinazione di colori sovrapposti e adiacenti
Di norma ci si avvale dei colori CMYK che stampati uno sull’altro danno origine ai colori misti: rosso, verde, blu violaceo
Includendo il bianco della carta non stampata si originano solo 8 colori
Per ottenere altri colori, i colori base vengono separati in minuscoli punti di retinatura
Con la Retinatura:
- Il Nero si trasforma in Grigio
- Il Magenta retinato da il Rosato
- Ciano e Giallo retinati danno il Blu chiaro e il Giallo chiaro
- Giallo piatto e Magenta retinato danno Arancio. Aggiungendo Ciano e/o Nero si ottengono i toni del Marrone
I retini migliori in assoluto sono talmente fini che i punti di retinatura con risultano più percepibili con il potere di risoluzione dell’occhio umano.
Retini più grossolani si utilizzano per la stampa di giornale e dei poster
Combinando sovrastampa e retinatura, con i quattro colori principali più il bianco come base è possibile simulare qualche centinaia di migliaia di colori misti. Il retino può essere cosi performante da darci l’impressione di vedere sul foglio tutti i colori del mondo.
Retino rosso
Retini colorati
Retini a DPI diversi
Pixel
I Pixel (Picture Element) non hanno colore né dimensione. I Pixel sono solo valori numerici, una serie di 0 e 1
Dimensione e colore li acquistano solo una volta che compaiono a monitor
Nel momento in cui si rappresenta un’immagine digitale sullo schermo, la grandezza di un singolo pixel dipende dalla risoluzione di quest’ultimo.
I Pixel degli schermi sono formati da subpixel di colore rosso, verde e blu
Ogni Pixel viene quindi salvato con tre valori cromatici
Ogni subpixel occupa 8 bit che, in base binaria, equivale a 2^8 = 256
La combinazione dei tre subpixel (colori) vale allora 256x256x256 = 16.777.216 di colori diversi
La grandezza di un pixel 72 ppi equivale a 0,353 mm x 0,353 mm
La grandezza di un pixel 400 ppi equivale a 0,064 mm x 0,064 mm
Schermo a 400 PPI
Pixel e sub-Pixels
PPI e DPI
PI e DPI sono due termini importanti che chiunque lavori con le immagini dovrebbe conoscere. Entrambi definiscono la risoluzione, o la chiarezza, di un’immagine, ma ognuno si riferisce a supporti separati, ovvero digitale rispetto alla stampa
PPI descrive la risoluzione in pixel di un’immagine digitale
DPI descrive la quantità di punti di inchiostro su un’immagine stampata.
PPI e DPI sono spesso usati in modo intercambiabile quando non dovrebbero esserlo.
PPI
PPI, o pixel per pollice, si riferisce sia al numero fisso di pixel che uno schermo può visualizzare sia alla densità di pixel all’interno di un’immagine digitale.
Il conteggio dei pixel, si riferisce al numero di pixel per la lunghezza e la larghezza di un’immagine digitale, ovvero le dimensioni dell’immagine in pixel.
I pixel, o “elementi dell’immagine”, sono i più piccoli elementi costitutivi di un’immagine digitale.
Poiché l’aumento del PPI aumenta le dimensioni del file, è consigliabile utilizzare un PPI elevato solo quando necessario
Ad esempio, quando la stampa comporta molti dettagli fini su una superficie lucida. La stampa di un’immagine su tela non richiede una risoluzione così elevata perché i dettagli si perdono nella trama del materiale.
PPI non ha molta importanza per la distribuzione sul Web perché la densità di pixel del monitor è fissa (Un’immagine da 72 PPI e un’immagine da 3.000 PPI appariranno uguali sullo schermo)
DPI
DPI, o punti per pollice, si riferisce al valore di risoluzione di una stampante fisica.
Le stampanti riproducono un’immagine sputando piccoli punti e il numero di punti per pollice influisce sulla quantità di dettagli e sulla qualità complessiva della stampa.
DPI utilizza il modello di colore CMYK (ciano, magenta, giallo e chiave/nero) per controllare la quantità di luce rossa, verde e blu riflessa dalla carta bianca
Quando si usa DPI?
Quando l’immagine verrà stampata fisicamente, la stampante utilizzerà il proprio DPI
Infatti, ogni modello e stile di stampante produce un DPI univoco in base alle sue impostazioni.
Le stampanti a getto d’inchiostro producono una risoluzione compresa tra 300 e 720 DPI, mentre le stampanti laser producono immagini ovunque da 600 a 2.400 DPI.
Non esiste una dimensione o una forma standard del punto, quindi DPI più alti non sempre equivalgono a una stampa di qualità superiore (I punti di un produttore potrebbero sembrare buoni a 1200 DPI come i punti di un altro produttore a 700 DPI)
I libri e le riviste utilizzano spesso 150 DPI per la riproduzione fotografica e i giornali usano spesso 85 DPI.
Calcolare il DPI del computer
Prendi la risoluzione nativa del monitor (esempio: 1920 x 1080 (comunemente indicato in questi giorni come “full HD”)
Misura la larghezza dello schermo esclusi i bordi (esempio : 34,5 cm)
Converti la larghezza dello schermo in pollici (34,5 cm = 13,9 inch)
Calcola PPI: 1920/13,9 = 138 DPI
Immagine stampata con DPI diversi
A sinistra Immagine con risoluzione di circa 4 DPI
A destra immagine con risoluzione di 120 DPI