Intelligenze Multiple.
Sei un pittore, un musicista, uno scrittore o un ballerino? Be’, molto dipende dal tipo di intelligenza che hai: secondo lo psicologo statunitense Howard Gardner (classe 1943) non ne esiste una sola.
Nel 1983 Howard Gardner pubblicò un’opera che lo rese famoso in tutto il mondo: Frames of the Mind. The Theory of Multiple Intelligences, tradotta in italiano col titolo Formae Mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza, che contiene la descrizione della sua teoria sulle Intelligenze Multiple.
Lo studioso ha cercato di definirle tutte e, alle due già note fin dall’inizio del ‘900 (quella logico-matematica e quella verbale), ha aggiunto altre cinque tipologie per poi arrivare a contarne, negli anni ’90, ben nove. Che forse non bastano ancora: di recente è stata proposta quella digitale, una capacità tutta di appannaggio dei millennial, i nati tra i primi anni ’80 e il 2000, che li rende abilissimi nello sfruttare la tecnologia.
La teoria di Gardner è stata criticata sia dagli psicologi che dagli educatori. Questi critici sostengono che la definizione di intelligenza di Gardner è troppo ampia e che le sue otto “intelligenze” diverse rappresentano semplicemente talenti, tratti della personalità e abilità. La teoria di Gardner soffre anche di una mancanza di supporto alla ricerca empirica.
Nonostante questo, la teoria delle intelligenze multiple gode di una notevole popolarità con gli educatori. Molti insegnanti utilizzano intelligenze multiple nelle loro filosofie di insegnamento e lavorano per integrare la teoria di Gardner in classe.
Proviamo a leggere le nove intelligenze in chiave di “talento artistico” e probabilmente riconosceremo i grandi del passato e del presente a cui il talento per le arti non mancava.
LINGUISTICO/VERBALE.
È l’intelligenza di chi è abile a esprimersi con le parole, per esempio per raccontare o spiegare, ma anche più portato per le lingue o per la scrittura. E subito viene in mente il nostro Dante, che con le parole e la lingua “volgare” ha raccontato la Divina Commedia
ESISTENZIALE/TEORETICA.
È la capacità di riflettere sui grandi temi dell’esistenza, dalla natura dell’Universo alla coscienza dell’uomo, ragionando in categorie concettuali astratte. Ciò che sanno fare molto bene sia i filosofi che i fisici. Possiamo trovare un artista che abbia posseduto un simile talento? Si può azzardare che tutti gli artisti abbiano questo talento, perché le loro opere sono frutto della sensibilità e riflessione sui grandi temi dell’esistenza. Qualunque sia la tecnica usata. Come non citare Proust con la sua “alla ricerca del tempo perduto” o Michelangelo che nel Giudizio Universale ha impresso la coscienza dell’animo umano con tanta forza.
LOGICO/MATEMATICA.
È l’intelligenza tipica di chi sa risolvere operazioni matematiche, individuare nessi logici, sperimentare le idee e sviluppare argomentazioni logiche. È quella di scienziati, ingegneri, programmatori. E qui sembra che trovare talenti artistici sia davvero arduo.
NATURALISTICA.
Chi la possiede sa individuare, catalogare e trovare relazioni fra gli oggetti naturali, ma anche immaginare ambienti ed esperimenti con elementi della natura. È il mestiere di biologi, geologi, allevatori, contadini. Ma forse anche dei giardinieri che hanno creato il meraviglioso parco della Reggia di Caserta, così talentuosi nel creare armonie di forme e colori come scultori della natura. Senza dimenticare Monet e il suo talento nel farci immergere nella natura del suo giardino e tra le ninfee del laghetto.
VISIVO/SPAZIALE.
Quella di chi sa ragionare in più dimensioni, rappresentare gli oggetti nello spazio, usare mappe, disegnare. Come fanno bene pittori, designer, artisti, architetti. In questo caso il nostro gioco è davvero facile, troppo facile.
INTERPERSONALE.
Consente di entrare in contatto con gli altri, riconoscendone sentimenti, comportamenti, intenzioni. Come fanno i politici o i commercianti. Trovare un nesso tra i politici e gli artisti fa un po’ rabbrividire, ma non perdiamoci d’animo. Riconoscere i sentimenti e i comportamenti è necessario a qualsiasi artista per esprimere il mondo che lo circonda. Basta guardare l’opera traboccante di umanità e caratteri ed espressioni Bal au moulin de la Galette di Renoir
MUSICALE.
È quella che rende capaci di distinguere suoni, ritmi, tonalità, timbri musicali, di comporre musica e di suonare strumenti con facilità. La possiedono i cantanti, i compositori, gli strumentisti. Troppo facile. INTRAPERSONALE. Significa avere un elevato grado di introspezione, saper riflettere su di sé e sulle proprie emozioni, anche trasmettendole bene agli altri. È l’intelligenza di chi diventa attore, scrittore. Forse, ma leggendo questa definizione, viene subito in mente la potenza e la disperazione dei quadri di Van Gogh, il suo autoritratto primo fra tutte le sue opere.
CORPOREO-CINESTESICA.
È l’intelligenza tipica di chi ha una maggiore padronanza dei movimenti e sa esprimersi con il linguaggio del corpo. Quella che sfruttano gli sportivi e i danzatori. Il corpo umano è un’opera d’arte e coloro che possiedono questo talento, hanno uno strumento meraviglioso.
Allora semplifichiamo e aggiungiamo l’intelligenza artistica:
“pittorica, lineare, plastica, architettonica, poetica, prosastica, musicale, coreografica ed è creativa da un proprio pensiero oppure da uno spunto altrui rivissuto possentemente e trasformato a tal punto da rendere irriconoscibile la fonte, non premeditatamente, per nascondere la copiatura, ma per sovrabbondanza personale. E’ una forma di intelligenza rara, sintetica, intuitiva e visionaria. Il suo punto culminante è avere voglia di scrivere o di dipingere senza un’idea, andare lì e creare dal nulla.”
Domenica Luise