Il contrasto di quantità nasce da rapporto quantitativo di due o più colori.
Possiamo giustapporre due colori in macchie più o meno grandi ma il loro equilibrio è dato dal rapporto equilibrato tra la loro luminosità e la superficie che rispettivamente occupano.
In caso contrario, uno sovrasta l’altro.
Due sono i fattori che determinano l’effetto di un colore: la sua luminosità (o intensità)e la dimensione del campo colorato.
Come già osservato a proposito del contrasto di chiaro-scuro, ogni colore puro ha un proprio valore di luminosità che lo distingue dagli altri.
Per poter valutare il grado di luminosità (cioè il valore luminoso dei colori puri) dobbiamo confrontarli fra loro ponendoli su un fondo grigio di luminosità media. Possiamo così stabilire che ogni colore possiede una diversa luminosità.
La Scala numerica di Goethe
Goethe ha stabilito una scala numerica dei valori di luminosità molto semplice e di facile utilizzo.
Nella scala numerica di Goethe, il bianco, come intensità di luce massima corrisponde a 10, il nero, come assenza di luce, a 0.
Il giallo : 9; l’arancio : 8; il rosso : 6
Il viola : 3; il blu : 4; il verde: 6
Quindi, i valori delle coppie di complementari sarebbero :
giallo : viola = 9 : 3 = 3 : 1 = ¾ : ¼
arancio : blu = 8 : 4 = 2:1 = 2/3 : 1/3
rosso : verde = 6: 6 = 1:1 = ½ : ½
Per tradurre i valori di luminosità in valori armonici di quantità, i rapporti numerici vanno invertiti; ad esempio, il giallo, essendo 3 volte più luminoso del viola, dovrebbe occupare una superficie tre volte più piccola del viola.
I valori di superficie che ne risultano sono quindi:
giallo : viola = 3 : 9 = 1 : 3 = ¼ : ¾
arancio : blu = 4 : 8 = 1:2 = 1/3 : 2/3
rosso : verde = 6: 6 = 1:1 = ½ : ½
Le figure 1-3 illustrano i rapporti di quantità validi per i complementari
Pertanto le proporzioni armoniche (quantitative) dei colori primari e secondari sono:
Il giallo : 3; l’arancio : 4; il rosso : 6
Il viola : 9; il blu : 8; il verde: 6
Ovvero:
giallo : arancio = 3 : 4
giallo : rosso = 3 : 6
giallo : viola = 3 : 9
giallo : blu = 3 : 8
giallo : rosso : blu = 3 : 6 : 8
arancio : viola : verde = 4 : 9 : 6
Analogamente si stabiliscono i rapporti armonici di tutti gli altri colori.
Il disco dei rapporti armonici fra primari e secondari
Consideriamo le bande colorate delle figure 1-3.
La prima banda svolge la proporzione giallo : viola = ¼ : ¾;
La seconda la proporzione arancio : blu = 1/3 : 2/3;
La terza la proporzione rosso : verde = ½ : ½.
Riportiamo su un disco le tre bande secondo la normale scala cromatica, giallo –arancio- rosso –viola – blu- verde. ( Il disco avrà una circonferenza uguale alla somma delle lunghezze delle tre bande). Ne risulterà un disco cromatico come quello di figura 4 in cui sono evidenziati i rapporti armonici fra colori primari e secondari.
Questi rapporti cromatici creano un effetto di stasi e di quiete poiché la differenza di luminosità dei colori è annullata dalla dimensione delle rispettive zone.
Il contrasto quantitativo neutralizza a differenza di luminosità mediante l’impiego delle misure armoniche dei colori.
Fig. 4
La scala numerica estesa ai terziari
La scala numerica di Goethe assume che alla saturazione propria di ciascun colore corrisponde un determinato grado di luminosità. Questo grado si stabilisce facendo riferimento ai rapporti di luminosità tra i membri di coppie di complementari, precisamente:
- Il giallo è tre volte più luminoso del viola
- L’arancio è due volte più luminoso del blu
- Il rosso e il verde hanno pari luminosità
Goethe ha stabilito il valore 9 per il giallo, il colore più chiaro, e 3 per viola, il più scuro.
La mescolanza di questi due colori, in quanto complementari produrrà un grigio, il cui valore sarà le media ponderale dei rispettivi valori di luminosità, cioè 6 (9+3=12: 12:2=6).
Questo valore posto al centro del disco di J. Itten, dovrà evidentemente essere il medesimo anche per le altre 5 coppie di complementari i cui membri sono disposti in scala discendente dal giallo al viola, sia passando a destra per i rossi, sia discendendo a sinistra passando per il verde e il blu.
Questa esigenza di bilanciamento delle luminosità comporta che se scuriamo il giallo con l’immissione di una quota di rosso, ottenendo il Giallo-rossastro (Gr), la luminosità scende al valore 8.
Affinché il valore al centro mantenga il valore 6 è necessario che il complementare del Giallo-rossastro, il Blu-rossastro (Br), si porti al valore 4 (8+4=12; 12:2=6).
In base alla legge dei complementari e stabilito il valore di luminosità 6 per il grigio siamo così in grado di stabilire correttamente i valori di luminosità anche dei colori terziari.
La figura 5 illustra il disco cromatico con riferimento ai valori di luminosità dei 12 colori.
Fig. 5
Relazione fra luminosità e estensione delle zone di colore
I rapporti quantitativi qui indicati hanno valore soltanto quando i colori vengono usati al massimo grado di luminosità. Variando la loro luminosità, mutano anche le relative proporzioni. Ciò dimostra che luminosità ed estensione sono strettamente correlati.
La figura 6 mostra i colori rosso e verde nelle stesse quantità.
Fig. 6
Poiché rosso e verde sono complementari di pari luminosità, la suddivisone in superfici uguali comunica una profonda armonia.
Se il rosso e il verde non sono complementari (ad esempio, il rosso non è saturo e quindi varia in luminosità) la disarmonia è evidente come illustra la figura 7.
Fig. 7
Quando il contrasto quantitativo è accentuato si crea un nuovo effetto. Nella figura 8 il rosso è scarsamente rappresentato.
Fig. 8
Poiché il verde copre una superficie preponderante rispetto al rosso, il contrasto simultaneo accentua nell’occhio la luminosità del rosso, suo complementare,
In …. abbiamo visto come l’occhio esige l’integrazione di un colore dato con il suo complementare. Anche il contrasto di quantità nasce, a quanto pare, dall’esigenza di equilibrio. Il colore in minoranza, trovandosi, per così dire, in difficoltà, si difende apparendo più luminoso di quando è presente in quantità proporzionata come in figura 9.
Un’altra caratteristica del contrasto di quantità è la capacità di alterare gli effetti dovuti a ogni altro tipo di contrasto.
Il contrasto quantitativo in sé non è altro che un contrasto di proporzioni.
Se in una composizione chiaroscurale una piccola macchia nera entra in contrasto con una grande superficie scura, immediatamente tutto il dipinto assume un effetto di maggior ampiezza e profondità.
Esempi d’Autore
L’uomo dall’elmo dorato di Rembrandt ne dà un esempio: è proprio la piccola macchia chiara sulla spalla a dare la giusta dimensione alla testa.
Fig. 9
Nel Paesaggio con caduta di Icaro di Brugel la piccola macchia Rosso-bluastro sulla manica e sul collo del contadino che ara sta in contrasto con i toni Giallo- bluastri , verde e marrone dell’insieme del dipinto.