Cerchi cromatici
Il colore non è facile da comprendere e risulta quasi impossibile conciliare gli aspetti fisici con il modo che abbiamo di percepirlo.
Abbiamo tuttavia bisogno di un modo sistematizzare i colori per riuscire a parlarne e a confrontarci.
Gli artisti sono da secoli alla ricerca di sistemi di classificazione per riuscire a creare armonie e comprendere il processo di sintesi.
L’industria ha bisogno di norme per rendere i colori riproducibili nel modo più uniforme possibile a livello globale.
A tutt’oggi non è ancora possibile elaborare un modello adatto a tutti i campi di applicazione.
Nessuna meraviglia, quindi, che esistano oltre 200 metodi differenti di classificazione.
Fino a tutto il XX secolo i sistemi di classificazione si sono basati per lo più sul concetto di cerchio cromatico, che riportava in senso concentrico le tonalità considerate importanti
A elaborare tali cerchi erano per lo più artisti che usavano colori pigmento come base dei modelli
Pur sapendo che un cerchio non rappresenta un principio di classificazione naturale dei colori, tuttavia ha comunque un senso a livello didattico in quanto aiuta nella ricerca dei colori di base e delle mescolanze.
Cerchio di Newton
Newton
La svolta fu data da Newton che, tramite la scissione della luce in lunghezze d’onda colorate, assegnò i nomi ai raggi e elaborò un diagramma a forma di disco in cui i colori erano collocati secondo l’ordine di apparizione nello spettro e dell’arcobaleno e creò così il primo disco cromatico.
Al centro pose il bianco (sintesi di tutte le tonalità della luce) mentre il nero non compariva
Goethe
Goethe
J.W. Von Goethe non fu solo u sommo poeta e letterato, ma si dedicò anche allo studio approfondito dei colori.
Il suo sistema si basa sulla dualità di luce e oscurità, la cui interazione darebbe origine a quelli che Goethe considera i due colori fondamentali, ossia il Giallo (il più affine alla luce) e il Blu (il più vicino all’ombra).
Attraverso un processo di intensificazione con l’aggiunta del Rosso si ottengono: il Rosso bluastro (blu violaceo), il Rosso giallastro (Arancio), il Porpora che rappresenta il colore supremo.
Il cerchio di Goethe va considerato come un approccio filosofico ma non più utile oggi ai fini di un’applicazione pratica.
Itten
Itten
Come premessa alla teoria strutturale dei colori, Itten propone il cerchio cromatico a 12 parti, partendo dai tre colori primari: Giallo, Rosso e Blu, dai quali derivano i secondari Arancio, Verde e Viola.
Purtroppo si tratta di un modello discutibile. Infatti, le difficoltà si incontrano quando si cerca di creare mescolanze il più possibile vivaci.
I suoi colori opposti, inoltre, non risultano complementari, ossia non si neutralizzano nel Grigio ma generano tonalità di marrone sporco.
Itten sostiene che la sua classificazione consente di creare armonie gradevoli a livello soggettivo e che i colori opposti sembrano derivare da ciò che egli percepisce come contrastante più che dalla fisica pura
Kuppers
Negli anni 70 H. Huppers presentò una teoria cromatica che, con approccio pragmatico, combina in un unico modello i colori primari luce RGB e i colori primari stampa CMY rappresentandoli, anziché in un cerchio, in u esagono.
Dai colori primari luce Rosso, Verde e Blu si ottengono i secondari Ciano, Magenta e Giallo.
Viceversa, i colori primari materia Ciano, Giallo, Magenta permettono di ottenere i secondari Rosso, Verde e Blu (Blu violaceo)
Munsell
Munsell
Il sistema Munsell dei colori o più semplicemente sistema Munsell è uno spazio dei colori usato come standard internazionale per definire i colori in base a tre coordinate dimensionali:
tonalità (Hue),
luminosità (Value o Lightness) e
saturazione (Chroma).
Venne creato da Albert Henry Munsell all’inizio del XX secolo e adottato negli anni trenta dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America come sistema di colori ufficiale per le ricerche sul suolo
Tonalità
- Munsell divise ogni cerchio orizzontale in cinque colori principali: rosso, giallo, verde, blue violetto, indicati con le loro iniziali in inglese: R (red), Y (yellow), G (green), B (blue) e P (purple), e in altri cinque colori intermedi adiacenti ad essi
- Ognuna di queste dieci suddivisioni è ulteriormente suddivisa in 10 sotto-suddivisioni in modo da dare alla tonalità uno di cento valori.
Luminosità
- La luminosità varia verticalmente lungo l’asse verticale delle coordinate cilindriche da un valore minimo di 0 (corrispondente al nero) fino al valore massimo di 10 (corrispondente al bianco). tra questi due estremi si trovano tutte le tonalità di grigio.
Saturazione
- La saturazione è misurata radialmente dal centro di ogni settore circolaredel sistema di coordinate cilindriche e rappresenta il grado di “purezza” del colore, dove valori più bassi corrispondono a colori più tenui e tendenti al grigio[3].