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Analisi strutturale dei colori

Di Romolo Tansini

La teoria strutturale dei colori studia le leggi degli effetti cromatici, come risultano alla visione.

I colori di base della percezione visiva si classificano in tre gruppi:

  • 3 primari fondamentali: il G: giallo, R: rosso, B: blu
  • 3 secondari, formati dalla combinazione di due primari in quantità uguali:
    • A: arancio = giallo + rosso
    • Ve: verde = giallo + blu
    • Vi:viola = rosso + blu
  • 6 terziari formati dalla combinazione di un primario + un secondario:
    • giallo-arancio = giallo + arancio
    • rosso-arancio = rosso + arancio
    • rosso-viola = rosso + viola
    • blu-viola= blu + viola
    • blu-verde= blu + verde
    • giallo-verde = giallo + verde

Primari

Secondari

Terziari

I terziari formano una mescolanza squilibrata dei primari nel senso che uno dei due componenti – il dominante – è presente in quantità maggiore rispetto al subordinato. Per convenzione assumiamo 2/3 il dominante e 1/3 il subordinato.

Introdurremo la seguente terminologia per i terziari:

 

  • Gr: Giallo rossastro (giallo + arancio) = 2/3 giallo + 1/3 rosso
  • Rg: Rosso giallastro (rosso + arancio) = 2/3 rosso + 1/3 giallo
  • Rb: Rosso bluastro (rosso + viola) = 2/3 rosso + 1/3 blu
  • Br: Blu rossastro (blu + viola) = 2/3 blu + 1/3 rosso
  • Bg: Blu Giallastro (blu + verde) = 2/3 blu + 1/3 giallo
  • Gb: Giallo bluastro (giallo + verde)= 2/3 giallo + 1/3 blu

Nelle iniziali Gr, Rg ecc. la lettera maiuscola indica il colore puro dominante mentre la minuscola il colore puro subordinato.

Dai tre primari fondamentali discendono, per mescolanza tutti i colori che noi vediamo quando le cose sono illuminate dal sole.

Il cerchio cromatico a 12 parti di Itten

Come premessa alla teoria strutturale dei colori, Itten propone il cerchio cromatico a 12 parti, partendo dai tre colori primari: Giallo, Rosso e Blu.

I tre colori primari sono disposti entro un triangolo equilatero con il Giallo in alto, il Rosso in basso a destra e il Blu in basso a sinistra.

Nel cerchio in cui è inscritto il triangolo, è sviluppato un esagono, composto da tre triangoli appoggiati su ciascun lato del triangolo dei primari. Come si può osservare, questi tre nuovi triangoli uniscono i primari a due a due, ricavando così i secondari:

Giallo + Rosso = Arancio

Giallo + Blu = Verde

Rosso + Blu = Viola

I tre secondari devono essere combinati in modo diligente per evitare che tendano verso l’uno o l’altro colore primario.

Servendoci del cerchio entro cui è inscritto il triangolo, si traccia un anello, diviso in 12 settori uguali, e si riportano  i colori primari e secondari in quei settori in cui cadono i vertici dei triangoli dei primari e dei secondari, lasciando vuoti gli altri. In questi settori si porranno i colori terziari, risultanti dalla combinazione di un primario con un secondario, ottenendo in questo modo i sei terziari elencati in precedenza.

La figura qui di seguito riassume concetti e terminologia fin qui introdotti.

All’interno di ciascun gruppo delle tre mescolanze (quelle che determinano i secondari e i terziari) il primario è presente in una delle tre proporzioni: dominante, paritetica, subordinata.

Osservando il disco a 12 parti notiamo che ciascun primario (colore puro) è posto al centro delle 6 mescolanze che lo contengono. Contigue al colore puro, a destra e a sinistra stanno le mescolanze in cui il colore puro è presente in un ruolo dominante; contigue a esse vi stanno le mescolanze equilibrate; vicine a queste ultime, le più lontane dal colore puro, sono collocate le mescolanze in cui il colore puro è subordinato.

Il disco a 12 parti di Itten

Il continuum cromatico

Il continuum cromatico è un insieme di colori, puri o in mescolanza, tra i quali esiste un legame prodotto da un colore comune. Il continuum non si verifica quindi nel caso di una giustapposizione tra due colori puri (primari); quando, invece, un colore puro si unisce a una mescolanza che lo contiene, o quando due mescolanze si giustappongono tra loro, si ha un continnum cromatico.

Il giallo, per esempio, non potrebbe essere giustapposto al rosso bluastro (Rb) o al viola, poiché questi due non lo contengono; potrebbe essere invece essere giustapposto al rosso giallastro (Rg) o al giallo rossastro (Gr) oppure all’arancione, mentre potrebbe legarsi al viola se assumesse un po’ di blu, divenendo quindi giallo bluastro (Gb) o di rosso, divenendo giallo rossastro (Gr).

Stesso discorso vale per i colori puri rosso e blu.

Giustapposizione dei tre primari con le mescolanze  che li contengono

Costituiscono un continuum cromatico anche ciascuno dei tre secondari giustapposti, a destra e a sinistra, con i due primari che lo hanno prodotto

Continuum cromatico dei tre primari

Nella seguente figura sono rappresentati i primari in forma di rettangoli ciascuno circondato dalle sei mescolanze che lo contengono.

I tre primari circondati dalle loro mescolanze

Poiché le mescolanze di destra di ciascun rettangolo coincidono con le mescolanze di sinistra di quello adiacente, i tre gruppi formano di fatto un continuum.

Il continuum cromatico

La fusione dei tre gruppi determina un insieme che inizia e termina con le stesse tonalità. Potendo chiudere il tutto sulla superficie convessa di un cilindro otterremo ancora una volta un continuum cromatico.

Poiché è più utile avere una rappresentazione bidimensionale, otteniamo lo stesso risultato adottando il modello del continuum cromatico rappresentato dal seguente disco.

Il disco del continuum cromatico (Augusto Garau)

L’armonia dei colori

Parlare di armonia dei colori significa dare un giudizio sull’effetto simultaneo di due o più colori.

Per armonia o disarmonia di colori si possono intendere cose assai diverse.

Molti definiscono armonici solo gli accostamenti di colori aventi caratteri simili o identico valore tonale: cioè colori giustapponibili senza forti contrasti.

Noi dobbiamo invece ricondurre il concetto di armonia dei colori dal piano soggettivo ad un piano di rigorosa oggettività.

ARMONIA significa EQUILIBRIO, simmetria di forze.

Lo studio dei processi fisiologici ci può avvicinare alla soluzione del problema.

Se dopo aver osservato per un certo tempo un quadrato verde, chiudiamo gli occhi, ci appare come immagine successiva un quadrato rosso.

Dopo aver osservato un quadrato rosso, avremo come immagine successiva un quadrato verde.

Ripetendo l’esperienza con tutti i colori, avremo la riconferma del fatto che nell’immagine successiva compaiono i rispettivi complementari.

L’occhio, riproducendo il colore complementare, tenta automaticamente di ristabilire l’equilibrio.

Questo fenomeno è detto CONTRASTO DI SUCCESSIONE.

Un secondo esperimento è di inserire entro un colore puro un quadrato grigio di uguale luminosità. Tale grigio sul verde diventerà grigio-rossiccio, sul rosso grigio-verdastro, sul viola grigio-gialliccio e sul giallo grigio-viola.

In tutti i casi, il grigio assume una sfumatura che è complementare al colore cui è accostato.

Questo fenomeno è detto CONTRASTO DI SIMULTANEITA’.

I contrasti di Successione e Simultaneità dimostrano che l’occhio trova il proprio equilibrio solo se viene rispettata la legge dei complementari.

La combinazione di un colore col suo complementare dal punto di vista fisico dà la totalità dei colori, ossia il BIANCO, dal punto di vista pittorico da il grigio-scuro.

Nel nostro sistema visivo l’armonia nasce da una condizione di equilibrio psico-fisico; il grigio neutro corrisponde a questa condizione.

La somma di giallo, rosso e blu corrisponde alla totalità dei colori. L’occhio richiede questa totalità e solo in essa trova il suo equilibrio armonico.

Quindi: due o più colori sono armonici se la loro combinazione dà un grigio neutro.

 

In qualsiasi coppia di complementari sono sempre compresi i tre colori fondamentali:

  • rosso : verde = rosso : (giallo + blu)
  • blu : arancio = blu : (giallo + rosso)
  • giallo : viola = giallo : (blu + rosso)

Si può perciò dire che: se in una combinazione di due o più colori, il giallo, il rosso e il blu sono presenti in uguale misura, la loro risultante sarà il grigio.

Analisi quantitativa di una combinazione

L’analisi quantitativa di una combinazione mira a determinare l’armonia o disarmonia della combinazione attraverso la determinazione delle quantità dei colori primari presenti in essa.

Se il colori primari sono presenti nelle stesse quantità, allora la combinazione è armonica. Viceversa, se i primari partecipano con diverse quantità, la combinazione è disarmonica.

Abbiamo detto che i colori primari intervengono nei secondari in uguale quantità:

  • 1A =  1/2R + 1/2G
  • 1Ve =  1/2G +1/2B
  • 1Vi = 1/2R + 1/2B

mentre  nei terziari intervengono, per convenzione,  nelle seguenti quantità:

  • 1Gr:  = 2/3 G + 1/3 R
  • 1Rg: = 2/3 R + 1/3 G
  • 1Rb:  = 2/3 R + 1/3 B
  • 1Br: = 2/3 B + 1/3 R
  • 1Bg: = 2/3 B + 1/3 G
  • 1Gb: = 2/3 G + 1/3 B

Quindi: se, studiando quantitativamente una combinazione, il risultato finale è una uguale quantità per ciascuno dei tre colori primari, allora si ha una combinazione armonica.

Studiamo per esempio la combinazione dei terziari Rg : Br. Per le convenzioni assunte risulta:

1Rg = 2/3 R + 1/3 G

1Br= 2/3 B + 1/3 R

che sommati danno:

2/3 R + 1/3 G + 2/3 B + 1/3 R

raccogliendo rispetto a R, B, G  si avrà

(2/3 + 1/3)R + 1/3G + 2/3B = 1R +1/3G + 2/3B

La combinazione non è armonica in quanto i tre colori fondamentali non compaiono in uguale quantità.

Naturalmente esistono in pittura molti capolavori non composti secondo il principio di armonia cromatica qui definito e che risultano eccitanti per l’accentuazione di un particolare colore e del suo carattere espressivo. Non è quindi necessario che la composizione cromatica sia sempre armonica.

Ordinamento dei colori

Per trovare tutte le possibili forme di armonia dobbiamo esplorare tutti i possibili modi di ordinamento dei colori. Quanto più semplice è l’ordine, tanto più evidente è l’armonia.

Considerando il disco cromatica a 12 parti di Itten, sono armoniche tutte le coppie di colori complementari e tutti gli accordi a tre i cui componenti sono reciprocamente congiunti da un triangolo equilatero o isoscele, da un quadrato o da un rettangolo.

Gli schemi grafici di raccordo entro il disco cromatico (cioè il triangolo equilatero o isoscele, il rettangolo e il quadrato, si possono far ruotare nel disco ottenendo altrettanti accordi armonici.

Ne parleremo ulteriormente nell’articolo dedicato agli Accordi cromatici.

Schemi grafici di raccordo entro il disco cromatico

Verifica quantitativa

Consideriamo ad esempio la combinazione Gr : Gb : Br : Rb formata dal rettangolo. Per le convezioni adottate sui terziari sarà:

Gr = 2/3G + 1/3R

Gb = 2/3G + 1/3B

Br = 2/3 B + 1/3R

Rb = 2/3R + 1/3B

Per cui, sommando e raccogliendo rispetto a G , R e B  si avrà:

(2/3 +2/3)G + (1/3 + 1/3 + 2/3)R + (2/3 + 1/3 + 1/3)B

Da cui risulta che, complessivamente, la combinazione è composta da:

4/3G + 4/3R + 4/3B

Avendo le stesse quantità dei primari, la combinazione risulta essere armonica.

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